Quattordici anni dopo la devastante alluvione del 25 ottobre 2011, la memoria di quei giorni rimane tragicamente viva nelle comunità della Val di Vara, Cinque Terre e Lunigiana. In quel breve lasso di tempo, furono travolti territori e vite: frane e smottamenti isolarono diversi paesi, strade e ponti distrutti resero impraticabile il 43% della viabilità provinciale, e centinaia di persone dovettero abbandonare le proprie case. Il ricordo più doloroso riguarda le vittime: a Borghetto Vara persero la vita Alemanno e Paola Fabiani, Pietrina Sambuchi e Dante Cozzani, Rita Cozzani, Nicolae Hutuleac e Marian Turcu; a Vernazza morirono Sauro Picconcelli, Pino Giannoni e Giuseppina Carro, i cui corpi furono ritrovati al largo di Saint-Tropez. A Monterosso, l’ultimo gesto di Sandro Usai fu quello di aiutare gli altri. In Lunigiana, Enrica Pavoletti e Claudio Pozzi persero la vita. Eppure, in mezzo al dolore, nacque una straordinaria solidarietà: centinaia di volontari, i “angeli del fango”, si unirono per soccorrere le comunità ferite, lavorando senza sosta tra macerie e fango. La tragedia ha lasciato una ferita profonda, ma soprattutto un monito: la necessità costante di prendersi cura del territorio e investire nella prevenzione, affinché la memoria di quel giorno resti un richiamo alla responsabilità collettiva.


